Domenica 19 maggio la CT Consultig Events SRLS ha presentato la quarta edizione della manifestazione “Vino e Arte che passione” nella suggestiva cornice del Casino dell’Aurora Pallavicini, sulle alture del colle Quirinale a Roma. L’evento è stato sponsorizzato da: Banca Patrimoni Sella & C., Chopard, Centri Porsche di Roma, Trentodoc, Nonino, Paolo e Noemia D’Amico, Acqua Rocchetta.
Oltre cinquanta le aziende vinicole che hanno partecipato al winetastig: Baglio di Pianetto, Barone di Serramarrocco, Borgo Conventi, Borgogno, Bossi Fedrigotti, Canevel, Cantine Biondelli, Casa E. di Mirafiore, Castello del Terriccio, Castello di Gabiano, Castello di Pomino, Castello Sonnino, Col d’Orcia, Colognole, Colsaliz, Conte Emo Capodilista, Conte Leopardi, Famiglia Cotarella, Fattoria Aldobrandesca, Fontanafredda, Frescobaldi, Le Marchesine, Le Mortelle, Letrari, Le Vide, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mazzei, Nonino, Paolo e Noemia D’Amico, Perusini, Petrolo, Pomario, Principe, Pallavicini, Prunotto, Ridolfi, Rivera, Ruffino, Serego Alighieri, Siddura, Tasca Conti d’Almerita, Tenuta Ammiraglia, Tenuta Capofaro, Tenuta Castelgiocondo, Tenuta Fiorano, Tenuta Montenisa, Tenuta Perano, Tenuta Pescarina, Tenuta Regaleali, Tenuta San Leonardo, Tenute Sella, Tenuta Tascante, Tenuta Tenaglia, Tiefenbrunner, Trentodoc, Villa Era, Zaccagnini.
Il pubblico dei grandi numeri ha potuto degustare e godere del vino e dell’arte immergendosi nelle suggestive atmosfere di una location unica, il Casino dell’Aurora Pallavicini, splendido esempio di Barocco romano che in occasioni come questa torna alla sua originaria destinazione d’uso. Casino: letteralmente piccola casa, piccolo ambiente più raccolto dove allestire banchetti, non ci si abitava ma ci si intrattenevano gli ospiti in varie forme anche facendogli conoscere le bellezze artistiche dei giardini, delle collezioni di scultura romana o dei quadri che venivano qui raccolti.
Il cardinale Scipione Borghese, nei primi anni del 1600 fa erigere dall’architetto fiammingo Giovanni Vasanzio il casino e sceglie volutamente di rappresentarlo come se fosse una villa suburbana antica prendendo le mosse dalle descrizioni desunte da Cicerone quando parla della villa del Tusculum o dalle descrizioni di Plinio che raccontavano di questi momenti di otium dove ci si prodigava in conversazioni o nel dolce far niente. Era un momento molto interessante ripreso da tutti i mecenati del Rinascimento, infatti Scipione non è il primo che vuole costruire una villa all’antica, però possiamo pensare che il prototipo originario dell’idea che Scipione Borghese ebbe, era stato Agostino Chigi e la villa Farnesina a Trastevere la cui pianta venne ripresa integralmente nel casino Borghese di Porta Pinciana all’interno dell’omonima villa.
Per gli amanti dell’arte è stato possibile apprezzare in maniera piena la storia del luogo e le opere presenti all’interno del Casino, ma anche all’esterno, dalla facciata al giardino, dal teatro d’acqua alle statue d’epoca romana, avvalendosi del prezioso aiuto della dott.ssa Alexandra Massini, storica dell’arte, guida attenta per l’occasione. La facciata del casino è “incrostata” di marmi, rilievi ottenuti da sarcofagi del II secolo in cui sono rappresentati temi di rinascita come quello di Dioniso, Persefone o Adone. All’interno oltre al famosissimo affresco nella volta del salone centrale da cui lo stesso casino prende il nome, l’affresco dell’Aurora di Guido Reni (1613-14)
sono presenti “I Putti” di Cherubino Alberti, “Le quattro stagioni” di Paolo Bril, i “Trionfi” di Antonio Tempesta, “Rinaldo e Armida” di Giovanni Baglione, “Il combattimento di Armida” di Domenico Cresti detto Il Passignano. Due le statue di epoca romana presenti: l’Artemide cacciatrice e l’Athena Rospigliosi. Campeggia nella sala di sinistra il Crocifisso del Reni, tela famosissima del suo periodo tardo.
Nel 1670 gli attuali proprietari, i Marchesi Pallavicini, ne entrano in possesso, la famiglia nasce in ambito emiliano, proveniente dalla zona di Parma e Piacenza, è però il ramo genovese che verrà a Roma nella fattispecie con due importanti mecenati Lazzaro che diventa cardinale e suo fratello Stefano con sua figlia Maria Camilla, come l’odierna Marchesa Pallavicini, che ha una dote ricchissima nonché una collezione di quadri spettacolare costituita dal nonno Nicolò. A Roma Maria Camilla sposa Giovan Battista Rospigliosi pronipote di Clemente IX.
Arrivederci quindi al prossimo anno per un incontro così ben riuscito tra vino, arte, arte del vino e la passione che da sempre ne muove lo studio, la fruizione, lo sviluppo e la conservazione della memoria.
Loredana Margheriti