Virus che si diffonde con le zanzare: preoccupazione per l’estate

Sono in aumento anche in Italia i casi di malattie infettive legate alle punture di zanzara tigre, tra cui anche la febbre Dengue. La Società italiana d’igiene (Siti) lo ha affermato il 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.

Rischi e sintomi della febbre Dengue

I casi di febbre Dengue

Febbre Dengue in Italia: aumentano i casi

E’ importante, dicono gli esperti, adottare nuove misure di igiene e un diverso modello sanitario per evitare che virus come questi – prima diffusi solo nelle zone tropicali e subtropicali del mondo – prendano il sopravvento anche da noi.

La febbre Dengue, non è l’unica malattia infettiva che rischia di aumentare in Italia, Siti parla anche di malaria, febbre West Nile, febbre da Chikungunya e patologie trasmesse a causa di zecche e pappataci. Scopriamo cos’è la febbre Dengue e come evitarla.

La febbre Dengue è una malattia infettiva particolarmente diffusa nelle zone tropicali e subtropicali del mondo. Una puntura di zanzara può trasmettere questa patologia all’uomo il cui agente eziologico è il virus Dengue. Si tratta di una febbre pericolosa, che può essere addirittura mortale e, che per questo, va riconosciuta e curata per tempo. E’ di origine virale, causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) e si trasmette tramite le punture di zanzara. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni.

Rischi e sintomi della febbre Dengue

L’Oms ha pubblicato recentemente un rapporto sulla diffusione delle malattie infettive, aggiornandolo su quelle che ci stanno raggiungendo. A causa del cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature, infatti, ci sono malattie che solo ora stanno arrivando a noi e, tra queste c’è, appunto, la febbre Dengue. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato un importante aumento di focolai di febbre Dengue in tutto il mondo, Europa compresa. I 500mila casi ufficiali diagnosticati nel 2000 sono cresciuti a 5,2 milioni del 2019. I casi sono in aumento anche in Europa, diversi focolai sono stati registrati in Francia, Spagna e Croazia, alcuni – recentemente – anche in Italia.

La febbre Dengue è molto pericolosa, viene portata dalle zanzare della febbre gialla infette da questo virus e, spesso, si manifesta senza particolari sintomi, ma può essere letale.

Come riporta l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), quando è sintomatica, la malattia comporta febbre per 5-6 giorni, successivamente alla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

La maggior parte delle persone guarisce dopo pochi giorni, ma può essere fatale se non trattata, se il paziente ha la pressione bassa o se è molto giovane o molto anziano. Al momento il vaccino per la febbre Dengue viene somministrato solo a chi ha già contratto l’infezione e vive nei Paesi più a rischio. Al momento l’unico modo per evitare di essere colpiti dal virus, dunque, è premunirsi ed evitare punture di zanzara.

I casi di febbre Dengue

Mesi fa fu il caso di alcuni vacanzieri sull’isola di Ibiza ad allarmare. I turisti vennero avvertiti del rischio di contrarre la mortale febbre dengue. Già nel 2022 il virus aveva interessato sei turisti tedeschi per questo il Ministero della Salute spagnolo temeva una seconda ondata. Sebbene il rischio non è alto in Europa, infatti, laddove le temperature sono particolarmente alte l’allerta è alta. Nell’estate 2022, ad Ibiza, ad esempio, erano risultato positivi una donna tedesca di 27 anni, con il compagno e la figlia di 14 mesi. Un altro caso aveva riguardato una donna di 37 anni che – con il suo compagno e il figlio di 12 anni – aveva mostrato anche i sintomi l’ultimo giorno del suo soggiorno di ottobre. In quel caso specifico – secondo i funzionari sanitari spagnoli  – fu un turista messicano a diffondere il virus sull’isola.

Il Ministero della Salute spagnolo aveva dichiarato che: “Uno dei potenziali vettori della dengue è la zanzara Aedes albopictus, presente in tutta l’area, nel Mediterraneo spagnolo e nelle Isole Baleari e anche in alcune zone dell’interno e del nord del Paese. Sull’isola di Ibiza è stato rilevato per la prima volta nel 2014 e da allora è stato considerato diffuso nell’isola. Dopo aver appreso dei casi, le autorità delle Isole Baleari hanno pianificato azioni come la sorveglianza pertinente e il controllo dei vettori e anche la comunicazione e l’informazione al pubblico, da svolgere prima e durante l’inizio della stagione delle attività dei vettori”.

Casi di febbre Dengue nel 2022 sono stati segnalati anche in Francia. Una paziente  inglese aveva tutti i sintomi tipici della malattia, una volta tornata dalla vacanza e le fu diagnosticata una forma acuta di Dengue. Non è stato l’unico caso: da giugno a settembre 2022 sono stati segnalati almeno tre focolai di trasmissione del virus in Francia.

Febbre Dengue in Italia: aumentano i casi

Nelle ultime settimane l’allarme zanzara tigre e febbre Dengue è scattato in diverse regioni italiane. A Perugia è stata emessa ordinanza contro la diffusione della zanzara tigre a seguito di un sospetto caso segnalato dalla USL Umbria, Dipartimento di Prevenzione, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, per febbre virale denominata “Dengue”, trasmessa da zanzara del genere Aedes, in corrispondenza dell’area cittadina. Gli interventi per pervenire la diffusione consistono nella rimozione dei focolai larvali con adeguati trattamenti adulticidi e larvicidi in area pubblica e privata e interventi straordinari di disinfestazione nel raggio di almeno 100 metri dalla zona interessata dal focolaio.

L’allarme febbre Dengue è scattato anche a Rovato (in provincia di Brescia) dove il primo giugno 2023 una ditta specializzata ha effettuato la disinfestazione e il sindaco ha dato un vademecum ai cittadini per rafforzare la lotta preventiva alla diffusione degli insetti a tutela della salute e dell’igiene pubblica. E’ stato suggerito, tra le altre cose, di evitare la presenza di contenitori dove l’acqua ristagni, di verificare tombini, pozzetti e canali di scarico, di tenere pulite le aree verdi da erbacce e rifiuti.

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