Virus in Cina, puo’ passare da uomo a uomo

Il nuovo coronavirus, della stessa famiglia della Sars, comparso in Cina nella città di Wuhan, che dallo scorso dicembre ha già fatto registrare tre vittime e circa 200 casi confermati, è trasmissibile da uomo a uomo. La conferma della temuta modalità di trasmissione inter umana, già ritenuta verosimile dal direttore Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità Gianni Rezza, è giunta da un rinomato esperto della Commissione della salute pubblica del governo cinese, Zhong Nanshan. Cresce dunque l’allerta internazionale, a pochi giorni dal Capodanno cinese, e negli aeroporti sono scattati i controlli, incluso l’aeroporto di Roma Fiumicino con misure di monitoraggio e locandine informative per i viaggiatori.

Intanto, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha convocato il Comitato di emergenza in merito al nuovo coronavirus. Il comitato si riunirà il 22 gennaio a Ginevra per accertare se il focolaio di casi “rappresenti un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla”.

Dopo vari casi di ‘polmonite misteriosa’ segnalati lo scorso dicembre a Wuhan (con un legame con il mercato di Huanan Seafood, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi), il 9 gennaio 2020 il CDC cinese ha reso nota infatti l’identificazione di un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente che ha causato le polmoniti ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.

Ad oggi, due casi sono stati segnalati anche a Pechino e uno a Shenzhen al Sud, e alcuni si registrano pure fuori dalla Cina e associati a viaggi: due in Thailandia, uno in Giappone e uno in Corea del Sud. Insomma, il virus sta circolando e secondo una stima dell’Imperial College di Londra i casi reali potrebbero essere circa 1.700. Iss: “Non si può escludere che casi possano arrivare anche in Europa e in Italia”

Inoltre, notizie non ufficiali parlano anche di alcuni casi del virus, ma molto limitati, in persone che non hanno visitato o soggiornato a Wuhan. Tutti elementi che ci fanno pensare a una trasmissione interumana”. A questo punto, avverte, “non si può escludere che casi possano arrivare anche in Europa e in Italia, ma l’importante è identificarli e isolarli subito. Se si interviene con rapidità si può infatti bloccare la diffusione, isolando gli infetti e procedendo alla quarantena dei contatti, ma è chiaro – precisa – che questo sipuò fare solo se gli infetti non sono tanti”. E sono cinque, in 16 anni, i virus che hanno fatto il ‘salto di specie’, ossia che dagli animali che li ospitavano sono diventati capaci di trasmettersi da uomo a uomo, rileva la virologa Ilaria Capua, secondo la quale si tratta di un “forte campanello d’allarme”. Quanto al rischio che il virus possa arrivare anche in Occidente, “la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea è considerata bassa, anche se – afferma il ministero della Salute – non può essere esclusa”.

L’Italia, all’aeroporto di Fiumicino, ha 3 voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale,dunque, a Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aerei provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Spallanzani di Roma. Nell’aeroporto sono state anche affisse locandine informative. Da parte sua, l’Oms incoraggia tutti i Paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute acute ma, al momento, non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi ed il commercio.

I consigli del ministero della Salute.

“Consultate il medico e vaccinatevi contro l’influenza almeno due settimane prima del viaggio.
Valutate l’opportunità di rimandare viaggi non necessari”. Sono i consigli ai viaggiatori diretti alla città cinese di Wuhan, contenuti nelle locandine del ministero della Salute affisse nell’aeroporto di Roma Fiumicino in relazione ai rischi per la polmonite da nuovo coronavirus, diffusosi nella città cinese.

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