Vittorio Feltri: ‘A Milano mi candido a consigliere con FdI’

Vittorio Feltri aderisce a FdI e ne sarà capolista alle prossime comunali. A dare l’annuncio dell’adesione del direttore al partito è stata la stessa Giorgia Meloni, in occasione della presentazione in città del libro ‘Io sono Giorgia‘, durante la quale è stata intervistata proprio da Feltri. «Sono estremamente fiera di annunciare che il direttore Vittorio Feltri ha deciso di iscriversi a Fratelli d’Italia e che lo abbiamo convinto a guidare la lista di FdI alle prossime elezioni amministrative», ha detto Meloni, di fronte alla platea piena di Palazzo Reale che per oltre un’ora ha assistito a un colloquio che ha spaziato dalla giustizia all’omofobia, fino al tema dell’identità della destra e della crisi che, invece, attraversa la sinistra.

«Spade saranno sguainate per dire che le foglie sono verdi e noi le sguaineremo», ha detto la Meloni, citando Chesterton, in quella che sembrava la conclusione dell’intervista. Salvo poi il colpo di scena. «Fermi tutti, perché io – ha detto Meloni – ho una notizia da dare. Voi vedete questo straordinario uomo vicino a me, per il quale ho una passione da anni, perché rappresenta veramente tanto per la storia del giornalismo italiano, delle menti libere italiane», ha proseguito la leader di FdI, ricevendo l’applauso della platea. «Allora, io sono estremamente fiera, estremamente fiera – ha ribadito – di annunciare non solo che il direttore Feltri ha deciso di iscriversi a FdI, ma che lo abbiamo convinto a guidare la lista di FdI alle prossime amministrative». «Questo dimostra che tante e tante persone straordinarie credono in questo percorso», ha concluso Meloni, mentre la platea tributava una standing ovation a Feltri.

Credo – ha spiegato Meloni – che questa città abbia bisogno di uno slancio diverso soprattutto di un’amministrazione che non sia attenta solamente al suo splendido centro storico e sappia guardare alle sue periferie e a quei cittadini che in questi anni sono stati dimenticati dall’attuale amministrazione».

«Sono convinta che ci sia bisogno di una visione nei confronti delle categorie più fragili. Noi siamo in campo per vincere, non per partecipare», ha chiarito, spiegando che quella di Gabriele Albertini come vicesindaco di Milano del centrodestra «è sicuramente una opzione sul tavolo, ma credo che si debba partire dal candidato sindaco prima di parlare del candidato vicesindaco». «Siamo ancora un passo indietro, speriamo di risolvere la prima delle questioni e di affrontare la seconda» ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia, che ha anche incontrato Luca Bernardo, il possibile candidato sindaco del capoluogo lombardo per il centrodestra.

«In altre città come Roma si è lavorato su un ticket, in alcuni casi tre nomi. FdI ha le sue proposte da fare da questo punto di vista, però è secondario riaspetto al tema principale che è la grande questione da risolvere nelle prossime ore», ha aggiunto, sottolineando che Bernardo «mi ha fatto un’ottima impressione, di grande serietà e di grande umanità e da madre non posso che avere una passione per un pediatra». «Mi ha colpito la sua capacità di ascolto. Mi ha detto: un pediatra sa che quando deve fare una diagnosi di un bambino sotto i due anni la fa solamente se sa ascoltare la mamma. Penso che questo – ha sottolineato la leader di FdI – sia il tempo di una politica capace di ascoltare la gente».

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Vittorio Feltri, 78 anni, direttore editoriale di Libero, dopo oltre mezzo secolo di giornalismo racconta così, a suo modo, l’inizio di una seconda vita: in politica, parallelamente al giornalismo.

Feltri, che da sempre tiene una linea giornalistica con particolare attenzione al Nord e alla Lega, si è però iscritto al partito e guiderà la lista di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni amministrative di Milano.  Con la discesa in campo di Feltri, la leader sovranista punterebbe a insidiare i consensi della Lega, proprio nella città di Salvini. Tutto mentre il direttore, che da qualche tempo (via Twitter) sta pungolando il nuovo direttore responsabile Alessandro Sallusti: «Ho accettato solo perché me lo ha chiesto lei, che stimo: a un altro avrei risposto di no».

Si tratta di una svolta importante nella carriera di Feltri: il suo nome era circolato a più riprese anche come candidato sindaco. Ma a questa ipotesi, con il suo stile, commentò così:  ‘Ho detto subito di no alla candidatura a sindaco, ma il consigliere comunale lo posso fare, non la trovo una cosa così devastante per la mia vita. Aggiungo un’occupazione ad un’occupazione che ho già. Continuerò a fare il direttore editoriale di Libero, perché il consigliere non è che sta lì tutto il giorno. Non è un lavoro, è una collaborazione».

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