Non tende ad arrestarsi la salita sempre più decisa del prezzo della benzina, un nuovo ostacolo che preoccupa e non poco automobilisti e motociclisti. Stando alle ultime stime fare un pieno costa sempre più e neanche il prezzo del gasolio è salvo da rincari, un trend che potrebbe comportare una nuova stangata alle tasche degli italiani.
Secondo le recenti rilevazioni fatte dal Ministero dello Sviluppo Economico il prezzo della benzina è salito di 5,66 centesimi in più rispetto al monitoraggio precedente, con un prezzo di 1,655 euro al litro al self service, di 1,692 euro al servito. Un vero e proprio record negativo che, in prossimità delle partenze di milioni di italiani per le vacanze, mette a serio rischio le economie dei consumatori.
Ecco allora che il Codacons si è detto pronto alla denuncia in Procura contro i continui rialzi del carburante, che come detto vede anche il prezzo del gasolio salire di 5 centesimi rispetto alla rilevazione precedente e attestarsi a 1,513 euro di media. L’intenzione dell’associazione sarebbe quella di sporgere denuncia per aggiotaggio ai sensi dell’art. 501 del codice penale, l’articolo che fa riferimento al rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato.
Proseguendo di questo passo, fa sapere l’associazione dei consumatori, le spese di rifornimento raggiungerebbero uno storico di +301 euro annui a famiglia nel caso in cui l’auto fosse a benzina, di 266 per quelle a gasolio. E in attesa che il mercato saluti i motori a benzina e diesel, come annunciato dal ministro Giovannini, a farne le spese continueranno a essere gli italiani.
Confrontato tra il 2020 e il 2021, il prezzo della benzina ha subito un rincaro del +17,9%, mentre il gasolio del +17,3%. Un costo così alto al litro, secondo le stime dell’Unione Nazionale Consumatori, non si vede dal 29 ottobre 2018.
Il trend, in costante crescita, fa registrare un altro record per l’Italia. Il nostro paese, stando al nuovo rapporto pubblicato da Picodi, è in 35esima posizione su 42 nazioni nella classifica europea dei paesi che spendono di più in rifornimento in base allo stipendio medio, ma soprattutto l’Italia spicca nell’analisi in cui viene effettuata la correlazione tra i litri di benzina che è possibile acquistare con lo stipendio medio.