L’a.d della Volkswagen Winterkorn si dimette, dopo scandalo Usa sulle emissioni di veicoli diesel. “Serve un nuovo inizio. Nel quadro di questo nuovo inizio l’ad Martin Winterkorn ha proposto le sue dimissioni e il presidio lo ha accettato”, ha detto il presidio del Consiglio di sorveglianza di Volkswagen. Nel rassegnare le sue dimissioni Winterkorn ha dichiarato di non essere a conoscenza di comportamenti illeciti. “Aldilà dei danni economici non ancora calcolati”, il presidio di Volkswagen ha citato “la perdita di fiducia di tanti clienti”. Come amministratore delegato mi assumo la responsabilità delle irregolarità emerse sui motori diesel, dice Martin Winterkorn in uno statement comparso sul sito di Volkswagen, riferendosi alle proprie dimissioni. ‘Lo faccio nell’interesse dell’azienda, pur non avendo assunto alcun comportamento sbagliato’. Volkswagen ha chiuso in rialzo di oltre il 5% alla Borsa di Francoforte nel giorno delle dimissioni dell’A.d. Martin Winterkorn. Le azioni privilegio hanno guadagnato il 5,19% a 11,5 euro, mentre le ordinarie il 6,92% a 118,9 euro. Calcolando il rialzo di entrambe le categorie di titoli, il Gruppo di Wolfsburg ha recuperato 3,34 miliardi di euro di capitalizzazione di Borsa in una sola seduta. Al momento dell’annuncio dell’addio dell’A.d il titolo ha segnato un balzo del 9%. Fino a 11 milioni di auto truccate. I timori per una multa da 18 miliardi di dollari, il titolo in borsa in picchiata e 24 miliardi di euro bruciati in due giorni. Ma aldilà dei numeri, che tentano di dare la portata dello scandalo Volkswagen, il danno effettivo è per ora semplicemente incalcolabile. Il gruppo è il marchio simbolo dell’affidabilità tedesca: in gioco c’è il buon nome del made in Germany, e quindi le prestazioni dell’export della locomotiva d’Europa in tutto il mondo. Anche la cancelliera Angela Merkel è intervenuta, chiedendo che sia chiarito tutto nella “massima trasparenza”. Berlino si muove: il ministero dei Trasporti ha istituito una commissione di inchiesta che sarà nella sede legale di Vw già in settimana, e giovedì il caso approderà nel Bundestag. Ma potrebbero esserci risvolti anche politici, dal momento che secondo die Welt on line una risposta parlamentare del dicastero di Alexander Dobrindt ai Verdi del 28 luglio scorso dimostra che l’esecutivo tedesco fosse al corrente delle tecniche per truccare i dati sull’antismog. E anche Bruxelles, stando alla stessa fonte, ne era a conoscenza. L’agenzia Fitch mette il rating di Volkswagen sotto osservazione con implicazioni negative. Lo afferma Fitch, mettendo in guardia sull’eventualità che il rating possa quindi essere tagliato. Fitch cita i danni alla reputazione derivanti dallo scandalo delle violazioni delle norme anti smog. Le accuse sono false e inopportune, ha risposto così il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt in uno statement a Berlino, alle accuse secondo cui il governo tedesco sapesse delle manipolazioni dei dati antismog. ‘Ho appreso delle manipolazioni lo scorso weekend dalla stampa’, ha risposto a proposito del caso Volkswagen.
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