Nel Regno Unito continua lo spoglio dei voti per le elezioni amministrative dove le urne si sono chiuse ieri alle ore 22 locali. I cittadini della Gran Bretagna erano chiamati al voto per il rinnovo di 124 consigli comunali locali, dei sindaci di grandi città, a partire dalla capitale, ma anche Liverpool, Salfrod e Bristol, e dei parlamenti ‘nazionali’ del Galles, della Scozia e dell’Irlanda del Nord. Secondo un conteggio di metà delle schede nell’elezione per il sindaco di Londra citato dal blog della Bbc, Sadiq Khan, candidato laburista d’origine pachistana e musulmana e’ accreditato d’un vantaggio di 10 punti percentuali sul rivale conservatore Zac Goldsmith, figlio del finanziere sir James Goldsmith e della aristocratica angloirlandese lady Annabel Vane-Tempest-Stewart, per decenni regina dei salotti e della vita notturna londinese. Khan, 45 anni, è figlio di un’autista d’autobus ed è musulmano praticante ma anche favorevole ai diritti gay. Proprio per aver votato a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, da parlamentare a Westminster, Khan ricevette nel 2013 diverse minacce di morte, vedendo il suo apparato di sicurezza rafforzato. La vittoria del Labour in una delle piazze europee più importanti e in una metropoli come Londra sarebbe comunque una consolazione per la dirigenza del partito, diviso ora più che mai per quel leader, Jeremy Corbyn, accusato di aver virato troppo a sinistra. Buona performance per l’Ukip di Nigel Farage, forse la migliore dalle elezioni europee del maggio del 2014 a oggi. I voti in aumento per la formazione fortemente euroscettica potrebbero essere un indicatore del risultato del prossimo referendum sulla Brexit, in programma il 23 giugno. Un’eventualità spaventosa per David Cameron, il primo ministro Tory che, pur avendo indetto la consultazione referendaria, ha sempre detto di volere il regno di Sua Maestà all’interno del recinto comunitario. E un’eventualità preoccupante in vista della tenuta delle istituzioni comunitarie con un eventuale divorzio fra Londra e Bruxelles. Nuova disfatta Labour in Scozia, che dopo quella delle politiche 2015, finisce ora addirittura terzo nel parlamento di Edimburgo, ovvero, dietro gli indipendentisti dell’Snp, che confermano il loro dominio, e persino ai Conservatori. Il partito di Corbyn tiene invece meglio di quanto alcuni prevedessero in Inghilterra, dove (in attesa del risultato chiave sul sindaco di Londra) conserva tutti i consigli comunali chiave, pur perdendo dei consiglieri. In Scozia, il segretario Labour ha ammesso la sconfitta e sottolineato che ora c’è molto lavoro da fare per riconquistare consensi, ma che è pronto a farlo con i membri del partito ‘a nord del confine’. Cameron definisce straordinario il secondo posto in Scozia, dietro gli indipendentisti dell’Snp ma davanti, per la prima volta, al Labour. Liverpool non tradisce e resta laburista. La città dei Beatles, dei portuali e del calcio, un tempo cuore del nord industriale d’Inghilterra, e’ il primo dei centri urbani interessati dal voto per un sindaco nelle amministrative britanniche a proclamare il risultato definitivo, e dove vince Joe Anderson, primo sindaco eletto direttamente dal popolo in città nel 2012, confermato ora con una maggioranza assoluta del 52,6% dei voti. Alle sue spalle il Libdem Richard Kemp, con oltre 30 punti di scarto, poi i Verdi con un buon 10,9%. Addirittura sesti i Tory di David Cameron, dove il candidato, Tony Caldeira, e’ ridicolizzato oggi con appena il 3,6% dei consensi.