È stato approvato nell’Aula del Senato con 74 sì, 56 no e nessun astenuto il disegno di legge messo a punto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sulla valutazione della condotta. Il provvedimento deve ora passare alla Camera.
ll disegno di legge mira a dare peso al voto in condotta, introducendo una casistica dettagliata. Per quanto riguarda le scuole secondarie di II grado, se non si ha almeno il sette in condotta non si viene ammessi all’anno successivo o all’esame. Nel caso il voto fosse pari a sei, si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica, con cinque arriva la bocciatura. Inoltre, l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di istituto.
Una delle principali novità consiste nella reintroduzione alle medie della valutazione del comportamento, sostituita con un giudizio dalla ministra Valeria Fedeli nel 2017. La valutazione sarà espressa in decimi e farà media con le altre materie. Intanto piovono critiche, sia in Aula che da parte delle associazioni, per quanto riguarda le scuole elementari, per le quali è prevista l’abolizione del giudizio descrittivo per un ritorno a quello sintetico.
La stretta decisa dal ministro Valditara arriva anche sulle sospensioni. Nel caso di provvedimenti che prevedono fino a due giorni di assenza dalle lezioni per gravi comportamenti sarà possibile svolgere il recupero attraverso attività educative a scuola e una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Nel caso la sospensione superasse i due giorni, si dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Vengono introdotte anche multe “per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”, si legge nell’emendamento.