A poche centinaia di chilometri dal G7 di Taormina infuria, dentro e fuori il Parlamento, la battaglia sui voucher. La volontà del governo di introdurre strumenti per regolare il lavoro occasionale nella ‘manovrina’ sbatte contro il netto ‘no’ di Mdp (Movimento Democratico e Progressista) e si inerpica su una strada accidentata anche nei rapporti tra governo e Pd. La giornata è segnata anche dallo scontro con la Cgil. Il governo, pur mantenendo il punto, si dice disponibile solo ad aggiustamenti tecnici. Slitta a lunedì la chiusura, in commissione Bilancio, dell’esame della manovra.
Il relatore alla manovra, Mauro Guerra, ha depositato in commissione Bilancio della Camera l’emendamento che introduce i nuovi voucher per imprese e famiglie. La proposta di modifica conferma sostanzialmente le bozze circolate nella giornata.
Il testo del relatore introduce i nuovi strumenti che sostituiranno i voucher: il `Libretto famiglia´ per i nuclei familiari e il `Contratto di prestazione occasionale´ per le imprese. Si prevede un tetto ai compensi unico di 5mila euro l’anno a singola impresa mentre ciascun lavoratore potrà ricevere fino a 2.500 euro l’anno dallo stesso datore di lavoro, per un massimo di 4 ore continuative al giorno per prestazione.
Vietato il ricorso al contratto di prestazione occasionale alle imprese del settore agricolo, oltre che a quelle dell’edilizia e degli appalti. Il compenso minimo orario è pari a 9 euro. Il contratto può essere utilizzato dalle imprese fino a 5 lavoratori. Il limite di durata per i privati è di 280 ore l’anno oltre il quale il rapporto si trasforma in lavoro a tempo pieno indeterminato.
Con il Libretto famiglia si potranno pagare prestazioni occasionali per piccoli lavori domestici come pulizia, manutenzione. Ma anche servizi di baby-sitting, nidi privati e pubblici, assistenza a bambini, anziani, ammalati, disabili e per lezioni private. Ogni `assegno´ del libretto è da 10 euro. A carico del datore di lavoro i contributi alla gestione separata, il premio dell’assicurazione e gli oneri gestionali per un totale di circa due euro.
Il datore di lavoro è tenuto a trasmettere la comunicazione all’Inps con i dati del lavoratore, le informazioni sull’attività da svolgere e il compenso, almeno un’ora prima della prestazione ma la conferma dovrà essere inviata solo entro il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione stessa. Il lavoratore riceverà la notifica attraverso sms o posta elettronica. Nel caso in cui la prestazione non abbia luogo il datore di lavoro dovrà comunicare la revoca della dichiarazione trasmessa all’Inps entro i tre giorni successivi al giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere l’attività programmata. In assenza di revoca l’Inps procederà al pagamento delle prestazioni e all’accredito dei contributi e dei premi assicurativi.
Sia per il Libretto famiglia che per il Contratto occasionale, l’Inps provvede al pagamento del compenso al lavoratore il 15 del mese successivo. Nel nuovo testo, formalmente depositato dal relatore, salta l’aggiornamento periodico degli importi dei compensi orari così come dei premi contro gli infortuni e le malattie professionali.
La proposta arriva al termine di una giornata ancora segnata dallo scontro politico sulla nuova normativa. Gli orlandiani, che contano tre membri in commissione Bilancio, annunciano la non partecipazione al voto sull’emendamento se i buoni lavoro varranno anche per le imprese. La segretaria della Cgil Susanna Camusso minaccia il ricorso alla Corte Costituzionale.
‘Non c’è voto di fiducia che tenga sul tema dei voucher‘, afferma Roberto Speranza: ‘Qui in un colpo solo si dà un segnale sbagliato sul lavoro, ripristinando uno strumento di precarietà e si mina la credibilità di un istituto referendario previsto dalla Costituzione’.