Walter Palmer pagò 50mila dollari per abbattere Cecil, dentista Usa sotto assedio

ROMA – Sotto “assedio” mediatico – con proteste online e fisiche davanti al suo studio odontoiatrico nel Minnesota – Walter James Palmer, il dentista americano che ieri ha ammesso in una nota di aver ucciso il leone Cecil, icona di un parco dello Zimbabwe, ha scritto ai suoi pazienti consigliando loro di cercare per il momento assistenza altrove.
Dopo la nota in cui Palmer si dichiarava “rammaricato” per la morte di Cecil ma anche convinto che la sua battuta di caccia fosse legale. “Capisco e rispetto – ha scritto – che non tutti condividono le stesse idee sulla caccia”. Per uccidere Cecil, il primo luglio, il dentista avrebbe pagato 50 mila dollari alle guide locali: il felino è stato attirato con un’esca fuori dai confini del parco (dove non avrebbe potuto essere cacciato) per essere prima ferito e poi ucciso con un colpo di fucile dopo 40 ore di agonia. L’animale è stato anche decapitato e scuoiato. Palmer non si è ancora mostrato in pubblico e non si sa ancora dove sia, mentre i due uomini che lo hanno aiutato nell’impresa sono comparsi ieri in tribunale a circa 700 chilometri dalla capitale Harare.
Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista, è stato rilasciato con una cauzione di mille dollari e, se condannato per non avere impedito una caccia illegale, rischia fino a 15 anni di carcere. Nessuna accusa invece per Honest Trymore Ndlovu, il proprietario del terreno su cui è stato attirato Cecil, che è stato rilasciato. Polemiche anche sulle dichiarazioni della Peta, associazione animalista, che in una nota all’AP ha affermato che Palmer andrebbe non solo estradato e condannato, ma anche “impiccato”.

Circa Alessandro Moschini

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