‘We will rock you’ al Teatro Brancaccio di Roma fino al 2 febbraio

In scena fino al 2 febbraio al Teatro Brancaccio di Roma il musical “We will rock you” con la regia di Micaela Berlini. Lo spettacolo originale è stato scritto e prodotto da Ben Elton, in collaborazione con Roger Taylor e Brian May, il batterista e il chitarrista del quartetto inglese Queen. Lo spettacolo continuerà la tournée per tutto il 2020, toccando le principali città italiane. Ora però è a Roma e la sta infiammando di passione ed energia. Proprio lo scorso 28 gennaio la prima romana ha registrato una grande affluenza di pubblico.

Non aspettatevi un musical che ripercorra le tappe della storia dei Queen o un’agiografia sul suo mitico e mitologico cantante Freddy Mercury. Le canzoni della celeberrima band pop-rock inglese sono contestualizzate in uno spettacolo narrativo, un po’ ecologico e un po’ politico, di cui esse sono sostanziali intramezzi musicali. La versione che sta girando l’Italia, è fedele all’originale ma riveduta e adeguata per il pubblico nostrano da Claudio Trotta per Barley Arts. Anche Ligabue, sì proprio Luciano Ligabue, viene tirato in ballo in una divertente scena. Siamo nel futuro, 2320, le conseguenze del surriscaldamento globale sono giunte al loro picco. Le menti sono addormentate e controllate. La musica non suona più, sono gli algoritmi a scriverla. Gli strumenti non esistono più, anzi, sono banditi.

Un gruppo di resistenti sporchi e reietti sono la Speranza, che si sa, è l’ultima a morire. Questi giovani si fanno chiamare i Bohemiens, come la famosa Bohemian Rhapsody dei Queen. Da questa base si intrecciano storie di amore e lotta in una trama paradigmatica e profetica dove i buoni sono “alternativi” ed i cattivi (o vuoti) sono stereotipati, come molte persone che conosciamo ed incontriamo nelle nostre reali vite. Sopra di tutti, all’apice della piramide del potere, la Killer Queen, in omaggio alla canzone. Questo personaggio è magistralmente interpretato dal Valentina Ferrari che sfoggia dei costumi meravigliosi, delle vere opere d’arte. È Nunzia Aceto a curare i costumi del musical, ma gli abiti che sfoggia la regina assassina sono i più riusciti. Di certo, si sa, i cattivi ci tengono al look.

La scenografia di Colin Mayes è modulare, metallica e post-atomica in completo accordo con la trama. Si sviluppa su due piani e si illumina, in una profusione di fumo, al momento opportuno.

Il cast composto è all’altezza di questo spettacolo che sa coniugare musica, danza moderna e messaggi positivi: il futuro non è scritto, siamo tutti chiamati a costruirlo. A noi la scelta di stare con o contro i Bohemians.
Scaramouche, la protagonista, è interpretata da Martha Rossi.  Luca Marconi invece è Galileo e l’attore è un vero performer, cantante, songwriter e musicista. Claudio Zanelli poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante. La fenomenale Loredana Fadda nelle vesti di Oz, Paolo Barillari, il crudele comandante Kashoggi e Massimiliano Colonna interprete di Pop.

Gail Richardson è autrice delle coreografie, energetiche e libere e moderne, che sanno di rock.
Le musiche e le canzoni sono quelle originali, cantate in lingua inglese e eseguite rigorosamente dal vivo da un’eccezionale band: alla prima tastiera Riccardo di Paola , alla seconda tastiera Antonio Torella, Roberta Raschellà alla chitarra, con dei bei riccioloni proprio alla Brian May, Federica Pellegrinelli seconda chitarra, al basso Alessandro Cassani e alla batteria Marco Parenti.

Se invece vorrete sentire dal vivo i Queen, o quelli che ne restano, la band torna in concerto in Italia il 24 maggio a Bologna accompagnati dalla voce di Adam Lambert, che si assume l’importante compito. Ma ritorniamo al musical in scena al Brancaccio, “We will Rock You” è lo spettacolo adatto agli amanti dei Queen che vogliono sentire le canzoni amate, suonate e cantate in maniera eccelsa, senza ricercare la macchiettistica imitazione degli inimitabili Queen. Ma è adatto anche a chi non è un fan del gruppo, ma vuole ascoltare delle belle voci e dei bassi che fanno vibrare le poltroncine.

Finito lo spettacolo tutto il pubblico si alza, ballando e battendo le mani come esortavano fare i Queen durante i loro concerti.

All’uscita, nel foyer i volontari dell’associazione Save the Children, l’Organizzazione internazionale che salva bambini a rischio e garantisce a tanti di loro un futuro, aspettano gli spettatori per raccogliere adesioni e fondi. Perché, come dice il messaggio del musical, il futuro siamo noi a scriverlo, agendo.

Barbara Lalle

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