“Siamo ormai giunti a un punto in cui il processo di integrazione europea per sopravvivere ha bisogno di un coraggioso salto di immaginazione politica. E’ in questo senso che ho richiamato la necessità di un growth compact accanto al ben noto fiscal compact”. E’ quanto ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo alla commemorazione di Federico Caffè .“In tal modo un patto per la crescita si affianca al fiscal compact – continua Draghi – perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze pubbliche in ordine. A questo proposito ho rilevato in altre occasioni lo straordinario progresso compiuto da tutti i governi dell’euro sul fronte del consolidamento fiscale; ma, superata l’emergenza, occorre che questo si riqualifichi con una diminuzione della spesa corrente e del prelievo fiscale”.“La crisi internazionale ha colpito tutti, ma i giovani in modo particolare”, ha quindi sottolineato Draghi, “la iniqua distribuzione del peso della flessibilità solo sui giovani -aggiunge Draghi- una eterna flessibilità senza speranza di stabilizzazione, porta tra l’altro le imprese a non investire nei giovani il cui capitale umano spesso si deteriora in impieghi di scarso valore aggiunto”.“Il sottoutilizzo delle risorse dei giovani riduce in vari modi la crescita – continua Draghi – abbassa la probabilità di nascita di nuove imprese, mediamente più innovative delle altre, determina a lungo andare il decadimento del capitale umano, frenando l’assimilazione del progresso tecniche l’efficienza dei processi di produzione. Oltre a ferire l’equità, costituisce uno spreco che non possiamo permetterci”.“Il nostro auspicio è che la liquidità venga destinata al credito al settore privato. Questo e’ l’intendimento che ha motivato il nuovo strumento non convenzionale di politica monetaria”. Lo evidenzia il presidente della Bce, Mario Draghi, in occasione della commemorazione di Federico Caffè . “La vasta partecipazione all’operazione di febbraio -in cui circa 800 banche hanno ottenuto liquidità- e la composizione delle controparti per dimensione e ragione sociale”, fa notare il presidente della Bce, “fanno intendere che la diffusione della liquidità sia stata, e possa essere ancora più nel prossimo futuro, capillare e a vantaggio del tessuto di piccole e medie imprese con cui le banche di dimensione più ridotta intrattengono rapporti più stretti”.
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