Silvio Berlusconi parla al telefono mentre sale in auto dalla sua abitazione nel centro di Milano in una foto d'archivio. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Wikileaks: ‘Così gli Usa spiavano Berlusconi’

Le telefonate tra l’allora premier Silvio Berlusconi e i suoi collaboratori, ma anche conversazioni dirette con leader politici come Benjamin Netanyahu venivano monitorate dallo Special Collection Service (Scs), unità speciale dell’Nsa che opera sotto copertura diplomatica. E’ quanto emerge dai nuovi file di Wikileaks.  In particolare, sul suo sito web, l’organizzazione creata da Julian Assange pubblica il report dell’Nsa di un incontro tenutosi il 22 ottobre 2011 tra l’allora presidente del Consiglio, l’ex presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel, nel quale Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che le istituzioni finanziarie italiane potevano presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e che Berlusconi doveva prendere delle decisioni. Le fasi che portarono alle dimissioni di Berlusconi sono state dunque attentamente seguite dall’Nsa. Secondo questi nuovi documenti, sono state intercettate le conversazioni di Berlusconi, del suo consigliere personale Valentino Valentini, del consigliere per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, del viceconsigliere diplomatico Marco Carnelos, e del rappresentante permanente dell’Italia alla Nato, Stefano Stefanini. Quanto alla telefonata tra Berlusconi e Netanyahu, nello stralcio del documento dell’Nsa viene riportato che ‘Berlusconi ha promesso di mettere l’Italia a disposizione di Israele nell’aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest’ultimo con Washington’. Nell’incontro tenutosi tra la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, fu definito nei giorni seguenti come teso ed estremamente duro verso il governo di Roma dal consigliere personale per le relazioni internazionali del primo ministro italiano, Valentino Valentini. Merkel e Sarkozy, che evidentemente non tolleravano scuse sulla situazione difficile dell’Italia, fecero pressioni sul primo ministro affinché annunciasse forti e concrete misure e affinché le applicasse in modo da dimostrare che il suo governo era serio sul problema del debito. Questa intercettazione dell’ottobre 2011 pubblicata da Wikileaks dimostra che, oltre a Germania e Giappone, anche il governo italiano era spiato e riapre il caso del complotto ai danni dell’allora presidente del consiglio che aveva spinto i fedelissimi di Berlusconi a chiedere una commissione d’inchiesta. Valentini ha indicato che l’allora presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, avesse sollecitato l’Italia ad adottare misure finalizzate a ridurre l’impressione all’interno dell’Unione Europea che l’Italia sia oppressa da un enorme debito, in un momento in cui sta lottando anche con una bassa produttività e la sua economia sta mostrando poco dinamismo. Secondo questi file, Silvio Berlusconi ed i suoi consiglieri sono stati tutti nel mirino della Nsa, l’organizzazione del governo americano i cui piani di sorveglianza di massa sono stati rivelati tre anni fa da Edward Snowden.

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