WikiLeaks: soldati Usa hanno giustiziato bambini in Iraq

Soldati americani avrebbero ucciso a sangue freddo 11 civili compresi bambini, neonati e anziani. Un cablogramma della diplomazia Usa reso pubblico da WikiLeaks conterebbe le indicazioni di un possibile massacro di civili avvenuto in Iraq nel 2006 dalle truppe Usa. Il cablogramma contiene richieste al governo Usa da parte di un funzionario delle Nazioni Unite che indagava sul’episodio, richieste che confermerebbero i risultati di un’indagine condotta dalle forze armate irachene.
Nel cable, del marzo 2006 e datato pochi giorni dopo l’episodio, il funzionario Onu informa Washington di aver verificato i risultati delle autopsie, secondo i quali i civili erano stati ammanettati e uccisi con un colpo alla testa. Il Pentagono non ha risposto alla richiesta di un commento da parte di un giornalista del gruppo McClatchy, proprietario di decine di giornali Usa tra cui il Miami Herald. All’epoca le forze armate Usa avevano risposto che il racconto dei testimoni oculari iracheni era probabilmente falso e che non era necessario aprire un’indagine.
Il massacro, secondo le accuse di WikiLeaks, sarebbe avvenuto a Ishaqi, un’ottantina di chilometri da Baghdad, all’epoca uno dei centri più pericolosi della guerriglia antiamericana. Secondo il Pentagono, soldati Usa avevano arrestato un sospetto membro di al Qaeda nella casa del sospetto massacro, dopo un conflitto a fuoco che aveva ridotto l’abitazione a un cumulo di macerie. Ma secondo testimoni e ricostruzioni da parte dell’investigatore Onu, la casa era stata distrutta da un aereo americano dopo l’esecuzione di massa di tutti i civili al suo interno. Civili che andavano in età da 5 mesi a 70 anni e che sarebbero stati tutti uccisi dopo l’arresto del sospetto terrorista.

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