Concordia: video book trailer de “Le Verità Sommerse”

Concordia: video book trailer de “Le Verità Sommerse”

Come preannunciato ieri, pubblichiamo in esclusiva un video inedito a cura della casa di produzione Giovani Artisti Associati nella persona di Marco Doria (amico ed amante del Giglio): un’inchiesta giornalistica, video book trailer del libro “Le Verità Sommerse” della giornalista Rai Vittoriana Abate, gentilmente concesso in esclusiva gratuita alla nostra redazione.

Nel video sono ricostruiti gli ultimi istanti della Concordia, in quella tragica notte del 13 Gennaio 2012. Attimi cruciali cristallizzati negli ordini impartiti dal Comandante Schettino al timoniere Rusli Bin, una sequenza tratta dalla scatola nera, in cui è visibile (attraverso la grafica) l’errore del timoniere che, per inciso, quella sera non sarebbe stato l’unico.

L’intervista di Vittoriana Abate contenuta nel video è stata realizzata nell’Ottobre del 2012, due anni prima dell’inizio del processo di primo grado, in cui alcune testimonianze rese dai testi in aula hanno confermato le affermazioni fatte dal Comandante inerenti le fasi salienti relative alla gestione dell’emergenza. Dal rischio della sovrapposizione delle scialuppe quando ammainate, alla mancata estensione dei bracci delle scialuppe di salvataggio (e quindi non ammainate), alla piena corrispondenza tre la descrizione fatta dal Comandante degli ultimi istanti prima del ribaltamento e quella confermata dalla testimone Katia Kevanian, responsabile della reception di bordo.

Nel trailer sono contenute le analisi di alcuni esperti della Marina statunitense sull’ipotesi in cui se la nave dopo l’urto con lo scoglio de Le Scole non si fosse appoggiata su un basso fondale ci sarebbero state molte più vittime e che la decisione – intrapresa dal Comandante, secondo quanto lui stesso afferma – di fare adagiare la nave sul basso fondale sia stata una scelta opportuna, sempre secondo gli esperti americani.

Nel video inoltre sono contenute due comunicazioni inedite DISPONIBILI AGLI ATTI DEL PROCESSO, ma purtroppo non trascritte:

  • la comunicazione di emergenza fatta via radio dalla motovedetta G 104 della Guardia di Finanza coordinatrice dei soccorsi che alle ore 00,17 irrompe nelle comunicazioni dei mezzi di soccorso e avvisa dell’imminente pericolo del ribaltamento della nave: “ATTENZIONE! ATTENZIONE! LA NAVE SI STA ROVESCIANDO. ATTENZIONE! ATTENZIONE! ALLONTANATEVI”. Schettino alle 00,17, proprio nel momento in cui la motovedetta G 104 intimava di allontanarsi dalla nave, dice di esser costretto a lasciare la stessa a causa del suo improvviso ribaltamento.
  • altra comunicazione importante quella del sotto ufficiale Capo Marzo dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano che riportava alla Capitaneria di Livorno la richiesta del Comandante Schettino di fare convogliare i soccorsi sul lato destro della nave perché si trovavano nel posto sbagliato.

Schettino nell’intervista spiega infine perché si trovava su quella scialuppa. Sul lato destro quella era l’ultima scialuppa con a bordo una quarantina di persone che da lì a pochi secondi sarebbero stati condannati a morte certa, secondo il Comandante. La scialuppa sarebbe rimasta schiacciata dal ribaltamento della nave, se non fosse stata disincastrata.

Prossimamente la Corte di Cassazione dovrà confermare o cancellare la condanna di Schettino a 16 anni formulata dal Tribunale di Grosseto prima e confermata poi in secondo grado dalla Corte di Appello di Firenze. In caso di conferma per l’ex Comandante si apriranno le porte del carcere altrimenti la suprema corte potrà decidere la ripetizione di uno dei due gradi di giudizio.

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3 commenti

  1. Gian Piero Calchetti

    CENTO MINUTI

    Cento minuti,
    prima che la morte
    ti carpisca
    inesorabilmente.

    Cento minuti,
    mentre, secondo
    per secondo,
    la vedi arrivare
    e speri, ormai,
    soltanto,
    in un miracolo,
    sono un’eternità,
    agghiacciante.

    Agghiacciante
    anche per chi,
    stando, al sicuro,
    all’altro capo
    del telefono,
    cerca di dare
    conforto.

    Tutto questo,
    mentre quella vile,
    ingannosa
    e gaglioffa
    parvenza d’uomo
    di Schettino,
    comunque
    e sempre
    impomatato,
    ormai,
    al sicuro
    sullo scoglio,
    “contornato”
    di marinai,
    a lui affini
    ed assueffatti,
    in quanto “plagiati”
    dalla miseria,
    consulta il computer,
    che ha,
    “pietosamente”,
    salvato
    per prendere
    appunti,
    a caldo,
    e rimuginare
    cosa inventarsi
    per giustificare
    la sua fellonia
    e dare ad altri,
    le colpe
    del disastro.

    Colpe
    che sono,
    invece,
    tutte sue,
    e che,
    per quel che
    gli resta da vivere
    (spero ben poco!),
    dovrebbero
    incombere
    sulla sua coscienza
    e sul suo onore,
    se solo li avesse:
    perché lui
    e lui solo
    era “il comandante”;
    lui e lui solo
    ordinò l’”inchino”
    delle Scole;
    lui e lui solo,
    mentre la gente
    già tremava di paura,
    a lungo s’attardò
    con l’Armatore;
    lui e lui solo,
    al cospetto
    di quanto
    “impongono”
    leggi e prasi
    marinare
    d’ogni nazione,
    prima d’essere,
    pesantemente
    redarguito,
    e sollecitato
    a risalire,
    pe’ ‘na “Biscaglina”,
    da un “superiore”,
    ha osato scendere,
    tra i primi,
    dalla nave,
    invece di seguirne,
    all’occorrenza,
    la sorte.

    E Lei,
    signor Lombardo,
    Lei, tra i tanti,
    orbati dell’affetto
    di persone care,
    lei che,
    mentre il cuore
    le tumultuava
    in petto,
    ha praticamente
    “seguito”
    la sua Maria Grazia,
    si stupisce
    del fatto
    che quella sottospecie
    di fellone,
    scriva un libro
    di false discolpe,
    per difendersi
    e far soldi?

    Lei si sorprende
    che l’”infame”
    abbia,
    addirittura,
    millantato
    d’aver ricevuto
    dalla sue mani,
    riconoscenti,
    che, in verità,
    se, avessero
    potuto allungarsi
    fino a Gabbianara
    l’avrebbero strangolato,
    un cesto di dolci
    siciliani?

    Ma in quale mondo
    crede Lei di vivere,
    caro Lombardo?
    In un mondo,
    forse,
    in cui il denaro
    non conti,
    la giustizia impèri,
    la povertà non dilaghi,
    la gente sia tutta
    buona e altruista
    ed ognuno,
    come vorrebbe
    la Bibbia,
    riceva secondo merito?

    Quando, anche al Giglio,
    per quel che mi hanno
    riferito,
    la gente
    ha già dimenticato
    che, accanto ai tanti
    altruisti e solidali,
    prodigatisi nel salvataggio
    e generosi nei soccorsi,
    c’è stato pure chi
    (non so se un alterco
    in proposito abbia
    sortito, poi,
    denunzie),
    ha commissionato
    e, poi, venduto,
    quale terribili
    “mementa”
    per curiosii
    e vacanzieri,
    in ricerca di “svago”,
    ceramiche variopinte,
    d’ogni foggia,
    effigianti
    la Concordia “rovesciata”.

  2. Claudia Di Giuseppe

    Potremmo proporlo per fargli anche un monumento, visto che ci siamo….

  3. Se non ho interpretato male i contenuti dell’articolo …….. mi pare che “la verità sommersa” è che Schettino sia fatto apparire come un “EROE”._ Sbagliooooo ?

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