Non è stato solo lo spread a decretare la fine del governo Berlusconi. Un ruolo fondamentale l’avrebbe giocato la cancelliera Angela Merkel che avrebbe contatto il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, per chiedergli sostituire il Cavaliere alla guida del governo. La Germania sentiva a rischio il suo primato economico in Europa e ogni ostacolo doveva essere eliminato. Il capo del governo tedesco pensava che Silvio Berlusconi non fosse in grado di attuare le riforme necessarie per salvare l’euro e l’intera eurozona. Il retroscena è stato rivelato dal Wall Street Journal che dedica due pagine intere alla ricostruzione di questo ‘intrigo politico internazionale’ basandosi su interviste con oltre 20 attori politici, alcuni dei quali di primo piano, e documenti di prima mano. Secondo la ricostruzione del Wsj il 20 ottobre scorso fu deciso ‘a tavolino’ la fine dell’allora premier italiano: quel giorno la Merkel telefonò a Giorgio Napolitano dicendosi “preoccupata” del fatto che il Cavaliere non riuscisse a fare le riforme necessario. Pochi giorni dopo la maggioranza di centro destra crolla e il Quirinale si ‘trovò costretto’ a trovarne un’altra per il bene delle riforme. Un quadro, quello descritto dal quotidiano finanziario, che se confermato rischierebbe di provocare l’ennesimo terremoto nella politica italiana.
Scrive il Wall StreetJournal. “Fin dall’alba della crisi, a fine 2009, i leader d’Europa sapevano che avrebbero dovuto evitare una fuga dai titoli di Stato italiani”. Dopo aver voluto a tutti i costi imporre ai privati perdite sul debito greco, Berlino ha assistito al contagio di economie ben più grandi e difficili da sostenere. “La politica italiana – continua il quotidiano – aveva inquietato i mercati ulteriormente, con Berlusconi in lite con il suo ministro dell’Economia Giulio Tremonti”. Un allarme che segna l’intervento dell’Eurotower con la sua lettera “segreta” di agosto mentre – ricostruisce il giornale – “Trichet e Draghi telefonavano a Berlusconi chiedendogli di onorare le promesse”. Lo stallo politico e il trascinarsi della situazione, con le correzioni di bilancio giudicate insufficienti dai mercati, avrebbero portato la cancelliera tedesca a telefonare al presidente della Repubblica Italiana. La Merkel – sempre secondo la ricostruzione del Wsj – dice a Napolitano di apprezzare le misure fino ad allora fatte ma, allo stesso tempo, chiedeva “riforme più aggressive”, dicendo al telefono di essere “preoccupata che Berlusconi non fosse forte abbastanza per farle”. Insomma per il cancelliere tedesco Silvio Berlusconi era un problema per tutti e così ringrazia Napolitano per fare quanto in suo potere “per promuovere le riforme”. Il presidente della Repubblica, secondo Wsj, avrebbe detto che “non era rassicurante che Berlusconi avesse ricevuto la fiducia del Parlamento con un solo voto di scarto”. Fu così, sempre secondo il giornale americano, che il Capo dello Stato “iniziò a verificare il sostegno a un nuovo governo fra i partiti politici se Berlusconi non fosse riuscito a soddisfare l’Europa ne i mercati”. Il Wsj non ha dubbi: “la pressione tedesca aiutò la formazione di un nuovo governo attento alle riforme”. Al successivo vertice di Cannes Berlusconi si sarebbe sentito dire, secondo il giornale newyorchese, che “Italia stava per perdere l’accesso ai mercati obbligazionari”. Passarono solo poche ore e l’8 novembre, Berlusconi avrebbe perso la sua maggioranza aprendo la strada alle dimissioni e al governo Monti.