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Il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, ha chiesto la condanna all’ergastolo con isolamento per Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra, Yara Gambirasio. Oltre all’ergastolo chiesto anche 6 mesi di isolamento e le accuse nei confronti del muratore sono di omicidio volontario pluriaggravato e calunnia ai danni di un collega di lavoro. Secondo il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, su Yara Gambirasio si è voluto infliggere particolare dolore e ci si è riusciti. Il pubblico ministero lo ha detto per motivare l’aggravante, nei confronti di Massimo Bossetti, delle sevizie e della crudeltà. Per il pm non vi è dubbio che l’ omicidio sia volontario perché abbandonandola in quel campo si è causata volontariamente la morte della ragazzina, anche non è possibile individuare un movente certo. Questo non dà meno significato all’impianto dell’accusa in quanto Bossetti avrebbe dato più volte dimostrazione di incapacità di controllarsi. Non è possibile stabilire la dinamica, ha argomentato poi il pm, perché Yara potrebbe essere stata convinta a salire, oppure tramortita. Un uomo, Bossetti, con una tendenza sfrenata a dire bugie e per l’accusa quel che è successo dopo è solo immaginazione. A inchiodare Bossetti per il pm è la traccia mista di Dna, di Yara e dell’imputato , trovata sugli slip e i leggings della vittima. Senza quella traccia biologica, Bossetti non lo avremmo mai trovato, ha spiegato Ruggeri nella scorsa udienza. Dubbi sul risultato genetico? Controversie nel merito? Secondo il pubblico ministero non è vi è modo di mettere in crisi il risultato: Ignoto 1 è Bossetti e quelle presunte anomalie sul Dna mitocondriale restano sullo sfondo e non inficianoquella traccia principale (catalogata come 31G20, ndr) positiva al sangue. Bossetti -non ha un alibi e non ricorda cosa ha fatto quel 26 novembre 2010, non sa spiegare perché il suo Dna si trova sugli indumenti della vittima. La sentenza è attesa per metà giugno.
Cocis
