Una squadra di Esperti ricerca tracce (Ert) della polizia scientifica al lavoro sul luogo dove ?? stato trovato il corpo Yara Gambirasio il 27 febbraio 2011 a Chignolo d'Isola (Bergamo). ANSA/FILIPPO VENEZIA

Yara, in aula immagini del cadavere

Udienza a porte chiuse oggi al processo per l’omicidio di Yara Gambirasio. In aula l’anatomopatologa ha mostrato le immagini del corpo della vittima. I tagli sul corpo di Yara Gambirasio furono inflitti mentre la ragazza ormai non si muoveva più. Lo ha spiegato il consulente della Procura, la professoressa Cristina Cattaneo, nel processo a carico di Massimo Bossetti. Erano tagli precisi che, pertanto , ha detto il medico legale,  furono fatti mentre Yara non si muoveva e, inoltre, non vi è alcuna ferita da difesa. Nessuna delle ferite da arma da taglio, fatte probabilmente con un coltello, era risultata mortale. La ragazza, quindi, morì per alcune concause: i tagli, alcuni traumi che aveva al capo e per il fatto di essere rimasta alcune ore al freddo nel campo in cui fu ritrovata. La morte, ha detto il medico legale, subentrò “intorno alla mezzanotte, o comunque nelle prime ore del giorno successivo. Yara Gambirasio morì il giorno della sua scomparsa per una serie di concause: la debolezza derivante dal sanguinamento a causa delle ferite d’arma da taglio, per quanto non mortali, che aveva sul corpo; alcune lesioni al capo, anch’esse non letali, e il fatto che rimase per ore nel campo di Chignolo d’Isola, dato che anche l’ipotermia fu causa del decesso. Lo ha ribadito in aula il consulente della Procura di Bergamo, Cristina Cattaneo, sentita nel corso del processo a Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara. La professoressa Cattaneo ha parlato di ferite da armi da taglio delle quali una sola ferita di punta e taglio sotto la mandibola. Ferite presumibilmente causate da un coltello. Si è inoltre dilungata sulle tracce di calce ritrovate sul corpo e sugli indumenti e sulle microsfere che, invece, furono trovate sotto le scarpe della ragazza. Materiale che conducevano al mondo dell’edilizia. Durante la deposizione dell’anatomopatologa, in un’aula chiusa al pubblico, e in cui erano ammesse solo le parti e i giornalisti, sono state mostrate immagini che ritraevano il corpo della vittima, allegate all’autopsia.

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