Gli organi inquirenti, che stanno lavorando all’omicidio della piccola Yara, sono sulle tracce della mamma dell’assassino. Dopo la testimonianza del collega autista di Guerinoni, circa la relazione che quest’ultimo avrebbe avuto con una ragazza della Valle, si sono intensificati i controlli. Dalle ultime indiscrezioni è emerso che in mano agli investigatori ci sarebbe una lista di 400 donne tra cui ci sarebbe la madre dell’omicida della 13enne, che una volta partorito l’avrebbe affidato ad un orfanotrofio della zona, circa 50 anni fa. “Erano gli anni ’60 – ricorda una donna intervistata dal giornale Araberara – e si racconta che una ragazza era rimasta incinta qui a San Lorenzo di Rovetta. La chiamavano con un soprannome per via del colore dei capelli e probabilmente portava anche il cognome tipico delle famiglie del paese. Tutti ne parlavano: la donna avrebbe partorito alla Casa dell’Orfano, a Clusone, dove si sarebbe rifugiata quand’era incinta, ma poi sarebbe tornata in paese, si sarebbe sposata e ora sarebbe nonna”. Al momento sulle indagini è stato disposto il massimo riserbo. L’ auspicio degli investigatori, che ormai da tempo lavorano a questo caso, continua quindi a essere viva ed è proprio per questo che ieri si è tenuto un vertice in Procura, alla presenza del pm Letizia Ruggeri. L’obiettivo della riunione è stato quello di fare il punto della situazione e capire in quale direzione d’ora in poi bisogna andare.
La testimonianza del collega di Guerinoni. Potrebbe esserci una svolta nel processo Gambirasio. Una testimonianza, fatta ai carabinieri, confermerebbe la pista del Dna. E’di cinquant’anni fa il ricordo di un amico del presunto padre del mostro che ora diventa un indizio prezioso per sbrogliare il bandolo della matassa sull’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra, uccisa il 26 novembre del 2010. A testimoniare un collega di Guerinoni che ai carabinieri ha dichiarato: “Guerinoni mi confidò di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, da una donna della Valle con cui aveva avuto una relazione”. Il testimone, che vive nella stessa valle, non ha dubbi: “È una donna di queste zone. Un giorno Guerinoni mi disse del fattaccio: aveva messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione”. L’ex autista indica dei punti fermi: “Sarà stato il 1962 o il 1963, lei non era sposata. Non so cosa sia successo, perché a Giuseppe non avevo più chiesto nulla. Secondo me lei è ancora viva, era più giovane di noi, dico noi perché ho la stessa età di Guerinoni”. “Se mi vengono in mente altri particolari andrò a riferirli, sento che è mio dovere. Ho seguito il caso di Yara e quando ci penso, mi viene da piangere”.