Nel consueto valzer degli attacchi scomposti al governo Meloni, accusata di essere la “cattiva maestra” di tutte le destre europee, oggi si aggiunge il governo Sanchez. Per bocca della vicepremier e ministra del Lavoro spagnolo, Yolanda Diaz, portabandiera della sinistra radicale.
La numero tre del governo spagnolo di sinistra ha puntato l’indice contro il presidente del consiglio italiano, colpevole di fare riforme contro “contro i lavoratori”. Proprio così. Un giudizio tranchant e a dir poco ideologico. Anche questo da leggere in chiave interna come per la Francia di Macron. Dietro l’attacco a Meloni si nasconde quello a Vox, temuto partito di destra in crescita, che appunto si ispirerebbe alle ‘pericolose’ politiche governo italiano.
“Meloni ha emanato il primo maggio un decreto contro i lavoratori. E per il ritorno dei contratti spazzatura”, ha detto Diaz, fiera esponente del partito Sumar. Da Praga il premier Meloni, a domanda specifica, è costretta a replicare, suo malgrado. E risponde con i numeri: “In Spagna non conoscono il nostro lavoro. Si cita il governo italiano e si fa riferimento ai partiti dell’opposizione interna, quindi è un dibattito di politica interna”, aggiunge Meloni: “Il ministro del Lavoro spagnolo parla di precarietà, ma mi pare si conosca molto poco la situazione. Visto che l’Italia ha appena segnato il suo record storico come numero di occupati e il suo record storico di contratti stabili”.
Non è morbido il giudizio di Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e copresidente del gruppo Ecr. “Nella quotidiana fiera degli insulti al governo Meloni da parte dei governi socialisti europei, oggi è il turno di quello spagnolo. Con la solita scorrettezza istituzionale che connota le sinistre continentali, la vicepresidente Díaz ha attaccato sguaiatamente le misure sul lavoro dell’esecutivo italiano. Durante un dibattito al Parlamento spagnolo”.
“Dubito – continua Procaccini – che la Díaz conosca davvero ciò contro cui si scaglia. Ma ciò che lascia basiti è l’assoluta naturalezza con cui si manca di rispetto al governo democraticamente eletto dal popolo italiano. Per attaccare degli avversari interni. È evidente, infatti, che la Díaz, esponente del Partito Comunista Spagnolo che credevo si fosse estinto con la caduta del Muro di Berlino, è terrorizzata dall’idea che il centrodestra possa unirsi anche in Spagna e vincere le elezioni del prossimo autunno. Ma temo che dovrà farsene una ragione”.
“Questa signora non ha vergogna”, è il tweet velenoso del leader di Vox, Santiago Abascal all’indirizzo di Yolanda Diaz. “Sta rovinando i lavoratori spagnoli e le classi medie eppure si permette di mettere in discussione le politiche di successo del primo ministro italiano Giorgia Meloni”.
La numero tre del governo spagnolo di sinistra ha puntato l’indice contro il presidente del consiglio italiano, colpevole di fare riforme contro “contro i lavoratori”. Proprio così. Un giudizio tranchant e a dir poco ideologico. Anche questo da leggere in chiave interna come per la Francia di Macron. Dietro l’attacco a Meloni si nasconde quello a Vox, temuto partito di destra in crescita, che appunto si ispirerebbe alle ‘pericolose’ politiche governo italiano.
“Meloni ha emanato il primo maggio un decreto contro i lavoratori. E per il ritorno dei contratti spazzatura”, ha detto Diaz, fiera esponente del partito Sumar.
Prima ancora a Roma si è fatta sentire la replica del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Spiace che il vicepremier spagnolo Yolanda Diaz interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese ad un partner e alleato europeo. Non è questo il modo di collaborare”.
Non è più morbido il giudizio di Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e copresidente del gruppo Ecr. “Nella quotidiana fiera degli insulti al governo Meloni da parte dei governi socialisti europei, oggi è il turno di quello spagnolo. Con la solita scorrettezza istituzionale che connota le sinistre continentali, la vicepresidente Díaz ha attaccato sguaiatamente le misure sul lavoro dell’esecutivo italiano. Durante un dibattito al Parlamento spagnolo”.
“Dubito – continua Procaccini – che la Díaz conosca davvero ciò contro cui si scaglia. Ma ciò che lascia basiti è l’assoluta naturalezza con cui si manca di rispetto al governo democraticamente eletto dal popolo italiano. Per attaccare degli avversari interni. È evidente, infatti, che la Díaz, esponente del Partito Comunista Spagnolo che credevo si fosse estinto con la caduta del Muro di Berlino, è terrorizzata dall’idea che il centrodestra possa unirsi anche in Spagna e vincere le elezioni del prossimo autunno. Ma temo che dovrà farsene una ragione”.
“Questa signora non ha vergogna”, è il tweet velenoso del leader di Vox, Santiago Abascal all’indirizzo di Yolanda Diaz. “Sta rovinando i lavoratori spagnoli e le classi medie eppure si permette di mettere in discussione le politiche di successo del primo ministro italiano Giorgia Meloni”.