Arrivo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per la firma degli accordi di programma per le aree di Frosinone, Venezia e Gela presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico, Roma 23 ottobre 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Zaia e bozza Dpcm:’Lascia non poche perplessità’

La bozza di Dpcm che il governo ha inviato alle Regioni “lascia non poche perplessità“. Lo ha detto in conferenza stampa il presidente del Veneto Luca Zaia. “Questo Dpcm è talmente incisivo sugli aspetti degli spostamenti che il Governo si è visto costretto ad approvare un Decreto legge. Qualche guaio ce lo dà”, ha aggiunto.

“Con questo Dpcm per il nostro territorio Natale sarà un simil-lockdown”, ha sottolineato Zaia. “Ci sono due scenari: uno di natura umana, con la mancata ricongiunzione dei parenti se non abitano nello stesso Comune. Penso che questo aspetto per la Regione Veneto viene prima di tutti, e l’ho detto anche in Conferenza presidenti. Ci potevano essere mille altre soluzioni, magari giustificando il ricongiungimento familiare”.

“L’altro aspetto – ha proseguito – è che per territori di periferia come i nostri, con comuni medi di 5.000 abitanti, c’è una sperequazione anche di livello costituzionale nei confronti di Comuni metropolitani più estesi. È più sicuro un Comune di 5.000 abitanti che una metropoli di 3 milioni di abitanti dove tutti possono andare in giro”.

“È evidente che l’elaborazione è diventata un cerimoniale di corte. Si dice ‘sentite le Regioni’, ma se viene interpretato che poi lo pubblichi lo stesso, è inutile. Su alcuni aspetti si poteva lavorarci assieme“.

“La bozza– ha aggiunto Zaia – è arrivata stanotte, le osservazioni verranno mandate al Governo, se sarà magnanimo le accoglierà, se andrà a testa bassa pubblicherà il Dpcm così com’è. L’osservazione che abbiamo fatto sugli spostamenti è di sanità pubblica. Mi chiedo quale tecnico sanitario abbia avvallato una cosa del genere”.

Inoltre “non c’è traccia dei ristori. Si è fatto un decreto per la materia degli spostamenti, si poteva mettere in mezzo la garanzia dei ristori”.

Nonostante le critiche al testo, il governatore del Veneto ha spiegato che non verrà fatto nessun ricorso: “L’ordinanza regionale decade adesso, perché ci allineiamo al Dpcm. Avevamo deciso la chiusura dei centri commerciali, e adesso il Dpcm ancora una volta dice che le grandi strutture di vendita restano aperte”.

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