Patrick Zaki ha ricevuto a Bologna un’accoglienza molto calorosa e c’è già chi si interroga sul suo futuro in politica, ovviamente a sinistra
Intervistato dal Corriere della Sera, Zaki ha spiegato di non aver ricevuto richieste al momento, ma le porte sono aperte: ‘Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani. Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove’. Il Pd sogna di coinvolgerlo nella sua battaglia politica, Fratoianni e Bonelli vogliono portarlo alla Camera. Le proposte sul tavolo non mancano di certo.
L’agenda di Zaki prevede una tappa a Roma ma senza visite nei palazzi politici del governo: ‘Non ho ricevuto inviti quindi no, non c’è in programma nessuna tappa del genere. Forse andrò a Roma da Amnesty che mi ha invitato, incontrerò persone che hanno a che fare con i diritti umani. Non so ancora bene che farò’.
Per Zaki la polemica sul volo di Stato rifiutato è da considerarsi chiusa: ‘Quello che non voglio è che qualcuno un giorno possa dirmi: tu sei stato da questa o da quest’altra parte. Io sono e voglio essere indipendente. La sola parte da cui voglio stare è quella dei diritti umani’. Con la sinistra al governo, probabilmente, gli scenari cambierebbero.
Dure le parole che Vittorio Feltri ha ‘dedicato’ a Patrick Zaki. Il giornalista, riferendosi alla decisione dello studente graziato nei giorni scorsi dal Presidente egiziano al-Sisi – di far ritorno in Italia con un volo di linea e non di Stato – ha attaccato l’attivista: ‘Avendo constatato il cattivo comportamento del giovanotto in questione, non gioisco affatto della sua riconquista del diritto a rientrare in Italia, dove per anni si è parlato di lui come fosse un martire della libertà, quando invece a me sembrava un bulletto capace di tutto e buono a nulla. Sono persuaso che sarebbe stato meglio che Zaki marcisse in una cella egiziana, così avrebbe imparato che la gratitudine è un sentimento che bisogna nutrire nei confronti di chi ti fa del bene. La Meloni è una grande donna mentre questo ragazzotto è un piccolo individuo che non merita rispetto e neppure la minima considerazione. Zaki è pronto per entrare con le carte in regola nel Pd, a fare compagnia alla segretaria ridicola del suddetto partito da cui la gente migliore è in precipitosa fuga. Zaki ha perso un’ottima occasione per dimostrare di meritare la libertà, che è un bene prezioso per tutti tranne che per i comunisti e generi affini. Egli in ogni caso non andrà lontano, perché politicamente e umanamente è un nano. Gli auguro di sparire dalla circolazione. Non merita altro“.