Non c’è solo il nodo Conte. Per il Pd c’è anche quel doppio forno che, fino ad ora, non è stato ancora smentito ufficialmente dal M5S. I dem vogliono essere sicuri di essere gli unici interlocutori del M5S e che Lega sia destinata all’opposizione. Da Amatrice, Nicola Zingaretti, è molto chiaro e ribadisce il no a Giuseppe Conte. “C’è bisogno di discontinuità. Non c’è nulla di personale ma ripeto dobbiamo fare qualcosa di molto diverso dal governo che a nostro giudizio, visti i risultati non è stata un’esperienza positiva”. Lo ha ribadito il segretario del Pd, parlando del veto opposto alla riproposizione del presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, come capo dell’ipotetico nuovo governo giallorosso.
“Mi auguro non esista l’ipotesi del doppio forno. Credo che questa fase vada fatta ascoltandoci e rispettandoci l’uno con l’altro”. E per tenere aperte qualsiasi eventualità, si dice disponibile a discutere e valutare tutti i punti programmatici presentati dalle controparti. “Il Nazareno è aperto continueremo a lavorare per cercare di aprire una nuova stagione politica”. Da Amatrice, dove si trova in veste di presidente della Regione Lazio per presenziare alla cerimonia per il terzo anniversario dal terremoto del 2016, Zingaretti non ha usato mezzi termini. “Per quanto riguarda i punti programmatici presentati dalle controparti siamo disponibili e aperti ad ogni tipo di confronto, il Nazareno è aperto e continueremo a lavorare per cercare di aprire una nuova stagione politica”.
Però “noi crediamo che sia importante aprire con tutte le nostre forze una nuova fase politica – ha ribadito -è necessario dare vita ad un governo di svolta, per il lavoro, per la crescita, che affronti la situazione politica con un nuovo modello per aprire una nuova stagione. Per questo abbiamo chiesto un governo in discontinuità con quello che ci ha visto tra gli oppositori”.
Più che possibilista anche il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci: “Ieri con la delegazione del M5S abbiamo stabilito un percorso per arrivare ad un accordo di governo serio e responsabile – spiega -. Il confronto va avanti esattamente nelle modalità stabilite. Siamo convinti che, senza ultimatum e senza veti, riusciremo a dare un governo al Paese”.
Ma la strada resta in salita. Lo fa capire Andrea Orlando, via twitter. “L’altro ieri c’erano i 10 punti tassativi. Ieri alle 14 il taglio dei parlamentari. Alle 21 Conte o morte (questione non posta alle 14). Così è molto complicato. Un confronto serio, ordinato e senza furbizie è l’unica via per dare un governo al Paese”.