Controllore e controllato. I 5 Stelle in Regione Lazio hanno segnalato all’Autorità Nazionale Anticorruzione una nomina in odore d’incompatibilità. “Sembra che Zingaretti lo faccia apposta ad affidare incarichi dirigenziali ad individui inconferibili e incompatibili – spiega Valentina Corrado, consigliere regionale M5S – circostanze tutte puntualmente segnalate attraverso le nostre molteplici denunce aventi ad oggetto le reiterate e singolari nomine conferite, le quali sono state rese note fin dal giorno del nostro ingresso in Consiglio Regionale. Nella regione Lazio infatti – prosegue Corrado – succede che si nomini dirigente dell’area ‘Sostegno alla famiglia e ai minori’ e ‘Sostegno alla disabilità’ il presidente di una Onlus destinataria di finanziamenti regionali per attività sociali”. Il soggetto in questione è Antonio Mazzarotto, presidente dell’associazione ‘Comunità il Carro’, organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus) come facilmente riscontrabile dal curriculum vitae presentato dallo stesso Mazzarotto e presente sul sito della Regione Lazio. Mazzarotto quindi risulta assumere sia l’incarico di dirigente regionale di una struttura competente a finanziare soggetti del terzo settore, nonché la presidenza di un soggetto del terzo settore riconosciuto dalla Regione Lazio che, potenzialmente, può essere destinatario di detti finanziamenti e/o essere in associazione con altri soggetti destinatari.
Per questo Valentina Corrado ha depositato anche un’interrogazione urgente sulla vicenda. Questo “non solo per il palese conflitto d’interessi – sottolinea il consigliere M5S – ma anche perché ci sono vari aspetti della vicenda che attendono un chiarimento sia da parte di Zingaretti che dall’assessore alle Politiche Sociali Visini. La posizione di Mazzarotto è molto delicata, visto che la Regione gli ha affidato il compito di redigere le linee guida per l’utilizzo delle risorse trasferite all ‘Asilo di Savoia’, l’Ipab identificato dalla Regione stessa, senza gara pubblica, come unico soggetto attuatore del ‘Pacchetto famiglia 2014’, consistente in circa 7 milioni di euro da destinare a progetti per il terzo settore, progetti sperimentali regionali e bandi per asili nidi aziendali. Come sempre nella Regione Lazio – prosegue Corrado – il ruolo di controllore e di controllato si confondono, quindi con la nostra interrogazione vogliamo capire i perché della nomina di Mazzarotto, nonostante la palese inconferibilità e incompatibilità, e cosa intenda fare la Regione per porre rimedio al proprio errore”.
Già in passato, una nomina in un’Ipab ha messo nei guai il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L’incarico conferito a settembre scorso era illegittimo e il governatore doveva essere sospeso secondo il presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Sulla base di un’indagine della Guardia di Finanza, Cantone a dicembre scorso aveva contestato al governatore e alla responsabile della Prevenzione della Corruzione della Regione la procedura che aveva portato Giovanni Agresti a diventare commissario straordinario dell’Ipab SS. Annunziata. Un incarico che non doveva essere assegnato a lui, in quanto “incompatibile”. “Spero che l’Anac suggerisca a Zingaretti di smetterla con queste nomine oltremodo discutibili – conclude Corrado – ma la vicenda della nota precedente di Cantone, inviata a dicembre e ancora nascosta in qualche cassetto ci fa capire quanto poco interessi al presidente della Regione il giudizio sul proprio operato emesso dal presidente dell’Autorità Anticorruzione Nazionale, agitato come bandiera di ‘legalità’ quando strumentale agli interessi di questa Giunta ed evidentemente censurato quando emette giudizi non condivisi da chi affida aree delicatissime dell’amministrazione regionale a soggetti che non ne hanno i requisiti”.
Luca Teolato