“Propongo al gruppo dirigente di assumere questa indicazione per il Sì integrando nella nostra battaglia tante argomentazioni che sono emerse”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla direzione del Pd.
Il segretario ha definito “banali e pericolose le argomentazioni di chi motiva la scelta del Sì con i risparmi per lo Stato. Io dico Sì – ha spiegato – per ripartire con una stagione di riforme sempre bloccate nella storia d’Italia. Questo primo atto di riforme si può collegare con un percorso”.
Per Zingaretti, “la proposta di legge elettorale è un buon testo, sicuramente dovremo ripartire da lì, ascoltando le opposizioni, ma anche i sindaci. Credo tuttavia – ha aggiunto – che la prima cosa importante da fare sia concentrarci sul testo, sul cuore. Perchè c’è un sovraccarico di politicizzazione. Per chiarezza: certo che con la vittoria del No ci sarebbero problemi, ma non sono convinto che se dovessero prevalere i no cadrebbe il governo”.
Zingaretti ha condiviso la proposta di Luciano Violante “di accompagnare la campagna per il Sì al referendum con una raccolta di firme per il bicameralismo differenziato. Sarà un modo, pur con scelte diverse che ci saranno, di unire il Pd”, ha affermato.
“Abbiamo – ha detto ancora il leader del Pd – una occasione storica per modernizzare il Paese e affrontare i problemi strutturali. Come Pd abbiamo reagito con tutte le nostre forze per questo risultato: anche i M5s erano fino a un anno fa tra gli euroscettici. Iniziamo quindi dal lavoro fatto, partiamo e pensiamo ora alle prove che ci attendono sapendo che non possiamo sbagliare. Non è in gioco una alleanza di governo, non è in gioco il pd, ma è in gioco la tenuta del Paese nei prossimi anni”.
Zingaretti ha osservato: “Il voto in sette regioni e 1.184 nuove assemblee comunali. E il referendum, ovviamente. Abbiamo davanti a noi giornate cruciali, servono concretezza e realismo. Le nostre scelte peseranno sull’avvenire delle nuove generazioni”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla direzione nazionale del Pd. “Ora è il momento delle idee dei programmi e delle soluzioni, questo chiede il Pd e noi stiamo facendo la nostra parte”,
E sulle regionali, il segretario ha replicato al leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva parlato di 7-0 per il centrodestra: “Ho sentito ieri che un esponente della destra, sognando, ha detto che alle regionali dovrà finire sette a zero. Il Pd lo impedirà, il nostro elettorato è già più unito del gruppo dirigente”.
“Non permetterò – ha poi affermato Zingaretti – mai che il Pd si perda nel Truman Show della politica che non parla alle esigenze della popolazione. Nelle ultime settimane ci siamo rivolti alle forze che sostengono il governo con il Pd. Non abbiamo mai detto ‘sempre’ o ‘ad ogni costo’. Ma è paradossale che delle forze che affrontano insieme le sfide del governo, rifiutino di confrontarsi insieme nei territori, come se non fosse proprio la vita delle persone, nelle regioni e nelle città italiane” in gioco.
Secondo Zingaretti, “il dibattito che cerca aggettivi come ‘strutturale’ è ridicolo. Ogni scelta è stata presa e sarà presa dai territori e questo gruppo dirigente si è messo sempre a servizio dei territori. ma in molti territori l’alleanza non si è voluto fare, non per nostre responsabilità. Questo significa che dobbiamo essere unitari due volte. Il Pd è l’unica forza che compete in tutto il territorio nazionale, siamo noi l’unica alternativa possibile alle destre. Sui risultati è inutile fare previsioni, ma ogni altra candidatura è velleitaria. Nessun candidato al di fuori dell’alleanza che abbiamo costruito noi ha la minima possibilità di affermarsi. Per questo dobbiamo unire un elettorato che se è unito vince, se è diviso perde”, ha aggiunto Zingaretti.