Il primo a dare il via libera ufficialmente al Conte bis è il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, prima delle 16.30, al termine della consultazioni della delegazione Dem al Quirinale. “Abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento 5 Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del presidente del Consiglio, nome indicato dal M5S nei giorni scorsi”.
“Abbiamo risolutamente confermato al presidente Mattarella, in sintonia con quanto detto in occasione del nostro primo incontro, l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e di discontinuità per questo Paese. A seguito di un confronto tra Pd e M5S, nei giorni scorsi abbiamo definito un primo comune contributo politico di linee di indirizzo da offrire al presidente incaricato”.
Ma il segretario del Pd, che ha corso il rischio di spaccare il partito su questa alleanza, ma ha perso, comunque, un frontman come Calenda, spiega una cosa molto importante per la nascita del governo giallorosso. “Devo essere chiaro che non c’è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, semmai una nuova sfida da cominciare”. Insomma discontinuità di uomini, vedi Di Maio vice premier, e di programma, via tutto ciò che ha fatto e aveva in mente Matteo Salvini. “Amiamo l’Italia e crediamo valga la pena tentare questa esperienza. In tempi complicati come quelli che viviamo, sottrarci alla responsabilità del coraggio di tentare, è l’unica cosa che non possiamo e non vogliamo, come democratici, permetterci. Noi intendiamo mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura”.
L’obiettivo, insomma, è aprire “una nuova stagione politica civile e sociale”. “Un governo – ha spiegato Zingaretti – che convinca gli italiani che le difficoltà economiche e sociali ci sono ma posso essere superate da un impegno comune”. Un governo, ha osservato il segretario Pd, per i giovani, per i “tanti diplomati e laureati che non siamo riusciti a trattenere”, un governo per chi è alla ricerca di un lavoro e investe nelle imprese per la cresciuta economica”. Ed un governo, ha sottolineato “che abbracci con chiara discontinuità una chiara discontinuità delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e sostenga “lo sviluppo verde”.