Ha preso il via a Zurigo il processo a un pachistano cinquantenne, accusato di aver ucciso a colpi d’ascia la figlia 16enne, perché voleva vivere all’occidentale. Il Pubblico ministero chiede venti anni di carcere per omicidio, un classico delitto d’onore; la difesa, invece, forte di una perizia psichiatrica, sostiene la tesi del gesto impulsivo di un uomo accecato dalla rabbia. Il padre uccise Swera R. con 19 colpi d’ascia il 10 maggio 2010, nel corso di una violenta lite. Uscì poi dalla sua abitazione, chiamò la polizia e si fece arrestare. Aveva già tentato di ucciderla qualche settimana prima. Su richiesta della madre della ragazza, il processo si svolge a porte chiuse. Se condannato per omicidio preterintenzionale l’uomo rischia una condanna da un minimo di 10 anni fino all’ergastolo.
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